Attacchi di panico

Gli attacchi di panico costituiscono un fenomeno sintomatologico diffuso e  complesso con una maggiore incidenza nelle donne rispetto agli uomini.  Nel DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) sono classificati come “panic attack’s “ o “panic disorder”. Chi soffre di attacchi di panico può sperimentare sensazioni di morte imminente, un profondo ed ingestibile senso di angoscia e sentire di non avere più capacità di controllo di ciò che gli accade .  Il disturbo solitamente si manifesta in tarda adolescenza o in età adulta in concomitanza ad una “parziale” presa di coscienza del proprio Io corporeo ed emotivo ossia quando l’individuo comincia a fare i conti con la propria realtà emozionale. Quest’ultima si esprime nel corpo attraverso dei“segnali corporei” (tachicardia, respirazione accelerata ecc.) che tuttavia non vengono ben “compresi” e letti nei significati preziosi che contengono rispetto a ciò che accade in un determinato momento di vita della persona.

L’attacco di panico comporta l’insorgenza di alcuni sintomi tra cui:

Palpitazioni e tachicardia
Respiro affannato
Fastidi al petto
Sensazioni di instabilità e vertigini
Sensazioni di soffocamento
Paure e ansie improvvise, prima tra tutte le paura di morire
Distaccamento dalla realtà
insonnia
Gli attacchi di panico sono imprevedibili ed hanno la caratteristica di  comparire nell’arco della giornata in modo inaspettato, chi ne soffre vive nell’ansia del successivo attacco ed è immerso in una dimensione di ansia diffusa e di paura. L’individuo colpito da tale disagio perde momentaneamente la capacità di essere in contatto con  la  propria realtà psico-fiscia. Perde di vista le cause scatenanti l’esordio dell’ansia che ben presto si intensifica fino a manifestarsi come un attacco di panico.
attacchipanico1Fondamentalmente l’attacco di panico è la paura di aver paura, la paura di morire, la paura di impazzire. Chi ne soffre tende, spesso, ad associarlo al luogo o alle condizioni in cui questo si verifica dandosi una spiegazione che spesso lo allontana dalla sottostante e reale causa. Si mettono così spesso in atto strategie di controllo e di gestione “fallimentari “ come ad esempio l’evitamento dei luoghi e/o situazioni a cui si possono attribuire erroneamente le cause dei propri stati emozionali. Ciò che ne deriva è spesso una dimensione di vita limitata ed insoddisfacente in cui la persona, incapace di auto-gestione e di auto-controllo, paradossalmente vive di strategie di controllo che le inaridiscono la vita.
Ciò che spesso viene persa di vita nella persona colpita da questo disturbo è la domanda specifica rispetto a ciò che scatena in un determinato momento una qualsiasi emozione. Ad esempio alla base dell’esordio di un qualsiasi disturbo d’ansia può esserci una storia di perdite o di eventi traumatici subiti in fasi evolutive precoci

Come la terapia può aiutare chi soffre di attacchi di panico
Riprendere contatto con la propria realtà psico-corporea significa imparare a riconoscere, attraverso un percorso di auto-ascolto e di auto-consapevolezza, le proprie emozioni, i propri pensieri e le proprie sensazioni psico-fisiche come preziose parti di sé. Sono questi gli elementi  che definiscono e costituiscono le basi del nostro mondo interiore. L’analisi bioenergetica, attraverso un lavoro di elaborazione integrata sul piano psico-corporeo, sviluppa nell’individuo la necessaria capacità di riconoscere e di  accogliere amorevolmente il proprio scenario interno. Imparare quindi a dare un senso a ciò che un sintomo o l’altro stanno a significare in una determinata e specifica fase esistenziale. È un percorso di riappacificazione con il proprio corpo e quindi con la propria mente. Ne deriva un senso di auto-gestione e di padronanza preziosa proprio per chi sente di non poter più gestire nulla di sé e del proprio mondo interno e circostante.